Lettera di “Aspettare stanca” e della “Rete per la Parità”

Alle/agli esponenti di partito che hanno aderito alla manifestazione del 13 febbraio

e p.c. Alle promotrici della manifestazione

Il movimento delle donne italiane, diventato di nuovo visibile perché mobilitato settimanalmente dal 22 gennaio con le cacerolazo del sabato mattina a Firenze e con il successo della manifestazione del 29 gennaio a Milano, domenica 13 febbraio dimostrerà la sua forza in oltre sessanta piazze d’Italia.

Rifiutiamo distinguo e protagonismi che possono solo togliere forza all’iniziativa, nata dall’appello Se non ora quando? e supportata da tante donne e associazioni.

L’emergenza democratica da anni impedisce all’Italia di allinearsi con le grandi democrazie occidentali e provoca, tra le conseguenze più gravi, la scarsa presenza delle donne nei luoghi decisionali e nel lavoro, che incide negativamente non solo sui destini personali di tutte, ma anche sulla crescita del Paese e sulle possibilità di uscire dalla crisi economica.

Un premier che monopolizza Governo, Parlamento, Mass media sui propri problemi personali; che in nessun’altra democrazia occidentale sarebbe rimasto un minuto di più al suo posto, costringe gli italiani e le italiane a manifestare, a mobilitarsi ormai in modo permanente, anche contro il preoccupante, ripetuto attacco alle conquiste di libertà ottenute nel secolo scorso.

Ben vengano le adesioni di esponenti della politica, se saranno accompagnate da impegni a sostenere nei partiti e in Parlamento, la democrazia fondata sull’uguaglianza, voluta dalla nostra Costituzione, abbandonando vecchie e superate concezioni, finalizzate soltanto a mantenere assetti consolidati.

Non ci accontentiamo degli annunci, aspettiamo da troppo tempo una svolta nella politica:

  • alle donne nei partiti chiediamo che rispettino e facciano rispettare la portata globale del loro “essere donna”, che impone di abbandonare i vecchi modelli per un  partito delle donne degli uomini;
  • agli uomini ai vertici dei partiti chiediamo di non rimanere legati a logiche che li separano dalle elettrici e dagli elettori, accrescendo l’astensionismo  in maniera pericolosa per il sistema democratico, e di adoperarsi per rispettare la realtà sociale fatta di donne e uomini, alla quale deve corrispondere presenza e rappresentanza paritaria.

Altrimenti prenderemo atto che si tratta soltanto di tentativi di strumentalizzazione per inglobare il movimento delle donne e limitarne la forza innovativa.

www.aspettarestanca.wordpress.com http://www.reteperlaparita.com

La Rete per la Parità

Avanza le seguenti proposte, partendo da alcuni obiettivi, piccoli e grandi, tutti importanti,

–         per attuare la Costituzione

–         per assicurare una democrazia paritaria rispettosa anche del punto di vista delle donne

–         per migliorare la nostra società:

  • Avere figli non deve essere un privilegio e soprattutto non può essere causa di perdita del lavoro e ostacolo allo sviluppo di carriera. Oltre agli interventi, tutti da sostenere, di cui spesso si parla per favorire la conciliazione/condivisione, affrontiamo la questione della data certa sulle lettere di dimissioni delle lavoratrici e dei lavoratori. Una conquista, durata appena tre mesi, che va ripristinata per evitare licenziamenti mascherati da dimissioni, in particolare delle lavoratrici madri.
  • Nomine paritarie nelle giunte dei vari livelli territoriali, negli enti, e nei CDA, norme di garanzia di genere negli statuti, a partire da quelli delle Università.
  • Non più portatrici d’acqua: sono necessarie riforme delle leggi elettorali, modifica

nell’attribuzione dei cosiddetti “rimborsi elettorali” e democrazia interna dei partiti, per  arrivare alla presenza paritaria nelle assemblee elettive.

  • Linguaggio: partiamo dalla richiesta di modificare incarichi e titoli, nonché prassi parlamentari, che con l’uso del maschile o del solo cognome, impediscono la visibilità delle donne.
  • Cognome dei figli: chiediamo che, al momento della nascita, sia attribuito all’individuo il cognome della madre accanto a quello del padre, per un pieno riconoscimento dell’identità di ciascuna persona e del pari ruolo genitoriale di madre e padre.
  • Le carriere nella PA e nelle professioni: sarebbe opportuno organizzare Laboratori per confrontarsi e discuterne.

  • Contro la violenza: sono necessari finanziamenti ai centri antiviolenza e una legge organica.

E non finisce qui……….

www.reteperlaparita.com – mail segreteria.reteperlaparita@gmail.com

2 risposte a “Lettera di “Aspettare stanca” e della “Rete per la Parità””

  1. Avatar Riccardo von Alex
    Riccardo von Alex

    Gentile ASSOCIAZIONE,
    sono padre di 2 bellissime bimbe e di una moglie altrettanto amabile, sono pertanto solo in mezzo alle donne!
    Ebbene, io in mezzo alle donne, ho imparato a ragionare al femminile, e sinceramente ho paura per il domani….ho paura a dover mettere le mie bimbe . in un futuro non lontano, con questa società che oggi ci offre solo “veline” “grende fratello” escort!
    Sinceramente spesso mi domando come è possibile che le donne accettino tutto questo!! Sono di piu’ degli uomini, e se solo si coordinassero ad esempio a votare solo donna, avremmo la maggioranza di donne!!! e di sicuro un mondo ed una società migliore poichè le donne essendo anche madri, ritengo siano piu’ responsabili di noi maschetti!
    Vi prego voi che avete una certa collocazione e capillarità sul territorio fate qualcosa per riscattare l’onore ed il futuro di tutte le donne d’Italia, per il bene delle nostre figlie e mogli, per il buon nome e la credibilità dell’Italia, che oramai sembrerebbe che solo attraverso la tv si faccia strada politica! E’ altrettanto scandaloso vedere quelle 4 donne in Parlamento che invece di difendere la femminilità difendono il maschilismo e questo stato di cose!!!!!!!!
    Esse sono le vere Prostitute…!!! e non le poverette che lo fanno perchè indotte!!!! e nemmeno si rendono conto di quello che Le fanno fare….

    All’estero si domandano come facciamo noi italiani ad accettare tutto questo!! Io mi domando come facciano le donne italiane ad accettare tutto questo!
    Siamo stati ubriacati dalla tv, negli ultimi decenni alle famiglie sono stati imposti solo dei falsi miti e falsi modelli, fate qualcosa vi prego, …………………………
    Cordiali saluti
    Richi

    1. Votare donna non sempre è possibile: per esempio le ultime due volte per eleggere Camera e Seanto potevamo soltanto scegliere tra gli schieramenti . E anche quando ci sono le preferenze, l’elezione di una candidata (come del resto quella di un candidato) dipende da una serie di elementi che quasi sempre svantaggiano le donne. Occorrerebbe una scossa nella vita dei partiti nel senso della democrazia interna, della trasparenza eccetera, eccetera. Si tratta di uno dei temi sui quali come Aspettare stanca siamo dal 2006 impegnate/i..

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