Stanche di aspettare? [editoriale]

Il sito di “Aspettare stanca” si evolve con l’aiuto di questo Blog: uno strumento agile, che consente commenti e contributi esterni e più facilmente aggiornabile.

Dal Blog potrete sempre risalire al sito originario e a quello del Progetto sperimentale “Partecipazione: sostantivo di genere femminile. La diversità è un valore aggiunto”, che contengono documenti ancora attuali.

Riprendiamo da qui la comunicazione tramite il web, interrotta da molti mesi, sul nostro impegno per promuovere le donne nella politica e nei luoghi decisionali.

Non si è però interrotta l’attività di “Aspettare stanca”, attualmente impegnata nel  monitorare la campagna elettorale per le europee, come per tutte le elezioni che si sono svolte in Italia dal 2006, quando “Aspettare stanca”, si è costituita. Con una lettera, sottoscritta anche dal Laboratorio 50&50, Corrente rosa e Donne e scienza, è stata chiesta la “par condicio” di genere in Tv e la trasparenza sui finanziamenti elettorali alle candidate e ai candidati. Su questa lettera è stato diffuso un Comunicato.

Nel corso dell’anno scolastico “Aspettare stanca” ha partecipato, a titolo gratuito, con la presidente, la vicepresidente ed alcune socie, al Progetto “Sui generis” che ha previsto vari incontri nelle classi e con i docenti http://blog.edidablog.it/edidablog/suigeneris/.

“Aspettare stanca”, insieme con l’Associazione Donne della Banca d’Italia, Corrente rosa, D52 e il Laboratorio 50&50 ha inviato, in occasione dell’8 marzo, una lettera al Presidente della Repubblica sul tema dell’occupazione delle donne; le cinque  presidenti sono state invitate alle celebrazioni della Giornata al Quirinale, ed hanno emanato un  Comunicato.

A fine marzo, dopo aver monitorato i lavori al Senato sul DDL Marino sul testamento biologico e le cure palliative, è stata inviata al Presidente della Camera una lettera con richieste in parte finora realizzate. L’iniziativa è presente su Facebook.

Anche “Aspettare stanca” di Francavilla Fontana e “Aspettare stanca nel XX Muncipio” sono state attive: in questi giorni la prima  per le elezioni del sindaco e la seconda per l’iniziativa “In difesa dell’Inviolatella Borghese nel Parco di Veio”.

Intendiamo proseguire, come abbiamo fatto dall’inizio, ad usare i mezzi più attuali ed efficaci per connettere le donne tra loro e le realtà su cui possiamo operare per una migliore politica di genere, e speriamo di riuscirci grazie alle competenze di socie, aderenti e quante e quanti vorranno collaborare con le nostre iniziative.

Dimostreremo, così che se aspettare stanca noi non siamo stanche.

8 risposte a “Stanche di aspettare? [editoriale]”

  1. Avatar aspettarestanca
    aspettarestanca

    Finalmente! Era ora!
    Roberto

  2. E fate bene a non aspettare! I migliori auguri per la vostra attività.
    Ciao a tutte.

  3. Fate bene a non essere stanche. Perchè io sono davvero convinto che se le donne avessere un maggiore potere nella politica e nei luoghi decisionali le cose andrebbero meglio, anche se talvolta le donne si comportano come gli uomini, soprattutto in politica. Per le donne ottenere questo obiettivo è però molto faticoso e non dovete essere stanche quindi. Aggiungo che nel mio recente impegno politico, rinnovato dopo alcuni anni, mi sono trovato d’accordo più con le donne che con gli uomini.
    Ciao a tutte.

  4. Ciao a tutti,
    io vorrei proporre una cosa in più, dato che molto spesso sono gli uomini a decidere al posto nostro(come nel caso della legge 40 per la fecondazione assistita, una legge da abolire)
    vorrei che prendessimo coscenza delle nostre situazioni biologiche… Vorrei che l’endometriosi fosse considerata malattia sociale, i casi sono in aumento e tutti ignorano questa malattia che conduce alla sterilità…proprio per la nostra diversità, difendiamo il nostro corpo, è un nostro Diritto, quindi più donne in politica servono perchè solo una donna può capirne un’altra!!!
    C’è un trailer che nessuno ha visto e si intitola “quello che non so di me”, molte donne non sanno di questa malattia che all’inizio si manifesta con dolori mestruali, ma in realtà impiega 9 anni per coinvolgere utero ovaie ed intestino. Facciamo una campagna…contro la famosa teoria degli umori di Galeno e spieghiamo che cosa ci accade in un’epoca dove la qualità del cibo è avvelenata da sostanze chimiche che probabilmente ci conducono a malattie come queste!!
    Donne svegliatevi, è il nostro corpo…difendiamolo la battaglia è ancora lunga!!!Solidarietà!!!!!
    Erika Fontana
    Esordiente negli studi di genere

    1. Avatar aspettarestanca
      aspettarestanca

      E’ vero, le donne che hanno mestruazioni dolorose devono sapere che non è normale (la maggioranza delle donne durante il ciclo non ha dolore) . Il dolore è un sintomo del quale accertare la causa. Il trailer si trova in http://www.quellochenonsodime.it/

  5. Avatar PATRIZIA SCANDELLA
    PATRIZIA SCANDELLA

    Cara Rosanna, grazie per lo spot che mi hai inviato, ricambio gli auguri per un anno nel quale qualcosa migliori per le donne, ma….mi sento in dovere di fare una critica (benevola ma sentita) allo spot che ho guardato con molta attenzione. Se ne ricava la spiacevole sensazione che sia sempre un uomo (anche se rappresentato come dolce e magnanimo) a “consentire” la libertà di parola alla stuolo di donne mute che si affastellano davanti alla sua stanza del potere, e mi è sembrata controproducente la generosa scollatura della donna che viene presa per mano e dico questo non certo per falso pudore ma in accordo con quanto riportato nella tua mail sui corpi di donne esibite, purtroppo i cliché perseverano anche quando non si vorrebbe come nel caso degli autori dello spot.
    Complementi per il lavoro che svolgi con tanta passione
    Patrizia “Grillo Parlante”

    1. Avatar aspettarestanca
      aspettarestanca

      cara Patrizia Grillo Parlante,
      grazie per il commento. hai ragione: nello spot che fa parte dell’articolo di fine anno 2010 il messaggio finale è che un solo uomo vale più di tante donne.
      Non piace, ma a pensarci bene è proprio così, non solo per lottare contro la violenza maschile sulle donne.
      Per uscire da un’oligarchia maschilista ci vogliono uomini illuminati. E’ successo in Norvegia, un ministro uomo, e per di più di destra, ha dato una spallata ai CDA delle Aziende quotate, in Spagna con il Governo di Zapatero, eccetera.
      E’ diverso nelle democrazie dei paesi emergenti , dove donne e uomini fanno insieme il loro percorso. Non a caso l’Italia è più indietro del Burghina Fasu quanto a potere delle donne.
      Ad un recente incontro alla Camera dei deputati sul tema delle riforme elettorali che aumentino la presenza di donne nelle assemblee elettive, le parlamentari presenti hanno chiesto a noi aiuto per vincere le resistenze dei loro colleghi.
      Non è persa la speranza di trovare riferimenti tra i parlamentari e dall’esterno, e servono proprio anche uomini, per non essere autoreferenziali. Dobbiamo impegnarci perchè chi è veramente per la democrazia si renda conto che senza le donne, tante donne, non si esce da questo pantano.

  6. Un grande passo è stato fatto. Ora, unite, continuiamo a lavorare per prenderci gli altri nostri diritti: un welfare migliore, posti di responsabilità e posti istituzionali. DONNE, INSIEME CI RIUSCIREMO!

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