Dalla vicepresidente Serena Dinelli-
Global Media Monitoring, un progetto mondiale di monitoraggio dei media per una rappresentazione e un’immagine giusta ed equilibrata di uomini e donne nei media e per mezzo di questi.
Come associazione abbiamo diffuso la notizia, accolto a Roma a collaborare con noi anche persone restate fuori dalla fase attiva di monitoraggio e si è formato un bel gruppetto di donne di tutte le età che ora sta portando avanti il lavoro. Come AS abbiamo avuti assegnati due quotidiani e stiamo facendo l’analisi di 28 articoli sulla base delle griglie fornite dal Project
Global Media Monitoring, un progetto mondiale di monitoraggio dei media per una rappresentazione e un’immagine giusta ed equilibrata di uomini e donne nei media e per mezzo di questi.
Un paio di mesi fa Anna Capitani mi ha proposto di partecipare al Global Media Monitoring Project, un progetto che coinvolge 110 paesi nel mondo, lanciato ne 1995 alla conferenza di Pechino.
Con Anna avevo già lavorato per il volume “Un altro genere di tecnologia”, sul rapporto tra donne e tecnologie. Ho subito aderito non come singola, ma come Aspettare stanca.
Si tratta di fare contemporaneamente in tutto il mondo e su tutti i media una analisi di come le donne vengono rappresentate, prendendo una giornata campione, che è poi stata il 10 novembre.
Come associazione abbiamo diffuso la notizia, che ha continuato a rimbalzare nel tempo per mailing list. Siccome i tempi per aderire erano ormai scaduti abbiamo accolto a Roma a collaborare con noi anche persone restate fuori dalla fase attiva di monitoraggio e si è formato un bel gruppetto di donne di tutte le età che ora sta portando avanti il lavoro.
Come AS abbiamo avuti assegnati due quotidiani e stiamo facendo l’analisi di 28 articoli sulla base delle griglie fornite dal Project. Io sono anche andata a Pavia, dove, all’Osservatorio dei Media, Monia Azzalini e Claudia Padovani sono le coordinatrici del Project in Italia, per una riunione metodologica con i vari gruppi italiani.
Ora Claudia ci ha inoltrato da Toronto (dove è uno dei centri di coordinamento mondiale, e dove lei sta in questo periodo) il comunicato stampa del/sul Global Media Monitoring Project, giunto ormai alla sua quarta edizione. Trovate qui di seguito il Comunicato stampa, che vi invitiamo a far conoscere in giro con ogni mezzo abbiate a disposizione, dal Web a blog personali alla stampa, radio, TV ecc. Come AS, finita la fase operativa dell’analisi, quando l’anno prossimo ci saranno i risultati, vorremmo contribuire a farli conoscere e a farli discutere. Se siete interessate, pensate di fare qualcosa ecc, fatecelo sapere e nei limiti del possibile vi/ci aiuteremo.
Serena Dinelli, Vicepresidente di Aspettare stanca
Global Media Monitoring Project (GMMP) 2009
Comunicato stampa ( i corsivi in grassetto sono di Aspettare Stanca)
Il giorno 10 novembre 2009, in 127 paesi di tutto il mondo si è svolto un progetto di monitoraggio dell’informazione di radio, tv, stampa e internet per analizzare in che modo le donne vengono rappresentate dai mezzi di informazione e contribuiscono a costruire l’agenda delle notizie.
Dall’Argentina allo Zimbabwe, passando per il Bangladesh e lo Yemen, le Barbados e l’Italia, l’Australia e il Canada, i quotidiani nazionali e i servizi giornalistici trasmessi in radio, tv e in Internet, sono stati analizzati nell’ambito di un progetto mondiale di monitoraggio dei media: il Global Media Monitoring Project (GMMP).
Il GMMP è promosso e coordinato a livello internazionale dalla World Association for Christian Communication (WACC), associazione con base a Toronto, e a livello italiano dall’Osservatorio di Pavia, insieme all’Università degli Studi di Padova. Si tratta della più grande iniziativa internazionale di ricerca, sensibilizzazione e promozione delle pari opportunità nel campo del giornalismo e dell’informazione: l’obiettivo finale è l’avanzamento dell’equità di genere incoraggiando una rappresentazione e un’immagine giusta ed equilibrata di uomini e donne nei media e per mezzo di questi. Il progetto si fonda sulla partecipazione volontaria di associazioni della società civile, studentesse e studenti, ricercatori e ricercatrici universitari, professioniste dei media, persone comuni: organizzati su base nazionale, questi gruppi di lavoro hanno analizzato migliaia di notizie, tratte dai rispettivi media nazionali, in termini d’imparzialità ed equilibrio nella rappresentazioni femminili e maschili veicolate nelle notizie di attualità.
Nato nel 1995, in occasione della IV Conferenza Mondiale sulle Donne di Pechino, il progetto si collega direttamente all’obiettivo strategico J della Piattaforma di Azione approvata dalle Nazioni Unite: J.1 “Aumentare la partecipazione e l’accesso delle donne all’espressione e al decision-making nei e attraverso i media e le nuove tecnologie della comunicazione” e J.2 “Promuovere una rappresentazione bilanciata e non stereotipata delle donne nei media”. Edizioni successive del monitoraggio si sono svolte (anche in Italia) nel 2000 e 2005.
Si dice spesso che i media sono riflesso della società; ma il monitoraggio svolto nel 2005 ha dimostrato chiaramente che le donne sono praticamente inesistenti nelle notizie dei media: nelle notizie di tutto il mondo, 4 persone su 5 (79%) erano uomini e comunque solo il 10% delle notizie aveva come personaggio principale una donna.
Fra i dati relativi all’Italia, emersi dall’edizione GMMP 2005:
- la rappresentazione delle donne nelle notizie, come persone protagoniste delle storie raccontate o come persone intervistate a vario titolo, si attesta al 14%;
- le donne sono incluse soprattutto in articoli o servizi relativi a Criminalità e Violenza;
- le donne risultano meno rappresentate sotto il profilo professionale o di status sociale rispetto agli uomini;
- la presenza delle donne giornaliste è paritaria, se non leggermente maggiore; ciononostante il giornalismo femminile non sembra favorire la rappresentazione delle donne.
- I dati raccolti attraverso le attività del monitoraggio saranno analizzati da WACC in partnership con Media Monitoring Africa e Gender Links, entrambi con sede in Sudafrica. Le ricerche condotte, con approfondimenti di tipo qualitativo, si baseranno su esempi concreti e metteranno in luce come alcune abitudini e pratiche giornalistiche consolidate generano notizie che rinforzano gli stereotipi, mentre altre esprimono un giornalismo più sensibile al genere.
Un primo Rapporto con i dati del progetto verrà pubblicato in occasione della 54ma sessione della Commissione delle Nazioni Unite sullo Status delle Donne (revisione di Pechino+15, marzo 2010), contestualmente alla valutazione degli Obiettivi del Millennio dell’ONU. Un Rapporto globale e diversi Rapporti nazionali saranno disponibili entro settembre 2010. In Italia saranno organizzati diversi eventi e adottate differenti modalità per la diffusione dei risultati, sia relativi al panorama nazionale che internazionale.
UNIFEM, il Fondo di Sviluppo delle Nazioni Unite per la Donna, sostiene il progetto e riconosce l’importanza del tema di un equilibrio di genere nei media del mondo intero. La Federazione Internazionale dei Giornalisti e numerose associazioni nazionali che lavorano nel campo dei media sono impegnate nel progetto.
Per saperne di più si veda il sito ufficiale del GMMP: www.whomakesthenews.org
Una presentazione in lingua italiana del GMMP è disponibile sul sito dell’Osservatorio di Pavia, all’indirizzo: www.osservatorio.it
Per informazioni:
Monia Azzalini mazzalini@osservatorio.it
Claudia Padovani claudia.padovani@unipd.it
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