Con straordinario tempismo, dai dati raccolti (anche da Aspettare Stanca) in una giornata del novembre 2009, già sono in uscita i risultati ufficiali emersi a livello mondiale sulla rappresentazione delle donne nei Media.
Il comunicato stampa internazionale distribuito in Italia dalle coordinatrici italiane Azzalini e Padovani, rileva che globalmente nei 108 paesi interessati la situazione è in lento miglioramento, ma molto resta da fare: nelle notizie monitorate con la ricerca mondiale, delle oltre 38.000 presenze di persone registrate solo il 24 % sono figure femminili (ma nel 1995 erano solo il 17 %), mentre sono aumentate del 10 % le donne consultate dai media come espressione di “opinione popolare”; gli uomini invece sono tuttora proposti in maggioranza schiacciante come esperti (I donna ogni 5 uomini). C’è a livello mondiale un aumento di quasi il 10 % delle donne come produttrici di notizie giornalistiche: esse, due volte più dei giornalisti uomini, tendono a proporre le notizie in modi che sfidano gli sterotipi di genere.
In Italia la situazione permane assai problematica. Nei prossimi mesi dovremo entrare nel merito in modo approfondito, per ora qualche spigolatura. In Italia solo il 14 % delle persone citate o intervistate come individui erano donne; nel 58 % dei casi le donne citate nelle notizie apparivano come vittime, di contro all’11 % di uomini; e le notizie attinenti a problemi significativi per le donne nei media italiani erano solo il 3 % di contro al 13 % registrato a livello mondiale. Positivo è che il 55 % delle notizie erano date da giornaliste donne, con un incremento del 14 % dal 1995. Anche in Italia ciò aumenta la probabilità di un trattamento meno sterotipato delle notizie: spesso però le addette sono ancora relegate ad aree tematiche”soft” (celebrità, arte, sport ecc). Lieve incremento nelle donne proposte come soggetto nelle news (dal 14 al 19%), specie però in settori come salute, crimine e violenza, celebrità, sport, arte e media. Questi dati però cambiano sa seconda dei media: il medium che dà alle donne più visibilità è la TV.
Nei media italiani le donne appaiono come esperte in 1 caso su 10 (nel mondo 1 su 5).
La nostra associazione ha partecipato alla rilevazione in questa straordinaria avventura collettiva globale, che conferma la sua eccellente capacità di mobilitare e coordinare energie a livello mondiale. Nei prossimi mesi, nel quadro delle iniziative concordate nella rete nazionale GMMP, ci impegneremo a far sì che da questa iniziativa nascano idee e progetti concreti per migliorare l’immagine delle donne nell’informazione.
Trovate il rapporto mondiale in varie lingue al link
Who Makes the News? The Global Media Monitoring Project 2010 al sito
www.whomakesthenews.org Si veda anche GMMP Facebook page
E’ possibile diffondere queste notizie anche tramite twitter.
Il Rapporto Italiano, insieme a materiali che presentano il progetto, è disponibile anche sul sito: www.osservatorio.it
In Italia ci sono già state iniziative per far conoscere quanto emerso e per rilanciare approcci e metodi per modificare la situazione. In particolare, nel corso del Prix Italie tenuto a Torino il 21 settembre, c’è stata una prima presentazione dei dati e la proposta di una metodica per una corretta rappresentazione delle donne nell’informazione a cura della Presidente del Gruppo donne di COPEAM, Loredana Cornero, anche questo è visibile al sitowww.osservatorio.it.
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