Pubblicato il 27 novembre sul Gruppo FB “Dal Comitato 503360 alla Rete per la Parità”
Il vantaggio di FB è che anche senza spostarsi fisicamente la partecipazione è possibile a tutti. Vorrei che oltre a rispondere al Parteciperò, che prevede solo 3 secche alternative, inviaste commenti, suggerimenti e, perché no, anche critiche.
Per esempio molte e molti chiedono: ma perché un’ennesima associazione?
Vi assicuro che noi promotrici ce lo siamo chiesto, prima di imbarcarci in questa faticosa impresa, ma abbiamo ritenuto quasi un obbligo farlo.
E’ l’unico modo per mantenere in vita quanto si è sviluppato intorno alle celebrazioni dei 50 anni della sentenza della Corte Costituzionale 33/60, che hanno portato ad approfondire il tema della parità con uno sguardo ai 50 anni passati ma proiettato verso il futuro.
Celebrazioni che hanno ottenuto sin dall’8 marzo l’attenzione del Presidente della Repubblica, che ha concesso l’Alto Patronato.
Celebrazioni per le quali si è attivata un’aggregazione come non si era mai vista in Italia e forse neanche in atri paesi, che ha messo insieme fisicamente di volta in volta alcune persone intorno ai tavoli che autonomamente sono stati organizzati presso Università e altri luoghi in tante città d’Italia, ma idealmente tutte le 40 tra associazioni e enti e le 12 Università che fanno parte del Comitato nazionale per le celebrazioni.
Università, associazioni e studiose e studiosi che in Aule universitarie o altre sedi come l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli o la Sala del Consiglio della Provincia di Roma, o il Palazzo di Giustizia di Milano, o la Caserma di Coppito all’Aquila (per citarne soltanto alcune), partendo da una lontana sentenza, hanno condiviso e sviluppato da un punto di vista non solo giuridico, ma anche sociale, storico, economico, culturale, spunti e riflessioni che sono sul web e saranno raccolti in una pubblicazione.
Ma non può finire qui: e nella Rete per la Parità continueremo a lavorare insieme per costruire con associazioni, enti, università, donne ed uomini, una base sempre più solida ed allargata per la valorizzazione dei principi fondamentali della Costituzione, primo fra questi quello dell’uguaglianza di genere.
Se RxP riuscirà ad essere e a farsi conoscere non come un’alternativa alle tante e meritevoli iniziative e associazioni per la parità uomo-donna, ma come ciò che intende essere: una possibilità in più per lavorare insieme con maggiore forza, le riflessioni sul cammino delle donne italiane e del mondo verso l’uguaglianza formale e sostanziale e l’accresciuta consapevolezza da costruire insieme con le nuove generazioni, contribuiranno alla promozione del diritto di ogni persona, donna o uomo, a sviluppare al meglio, in ogni fase della vita, le proprie potenzialità, anche a vantaggio della democrazia e della collettività.
Rosanna Oliva
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