La fine della solitudine dei numeri uno? E non chiamiamole quote rosa: è solo un primo passo verso la democrazia paritaria nel Comune di Roma.

Un ottimo presupposto anche per una decisione favorevole del Consiglio di Stato che potrebbe annullare la sentenza del TAR sulla Giunta della Regione Lombardia.

 

ANNULLAMENTO GIUNTA ALEMANNO CON PRONUNCIA TAR

La II sezione del Tar del Lazio ha annullato per carenza di rappresentanza di genere la seconda giunta Alemanno.

Le ricorrenti hanno dichiarato che se il sindaco ritiene di ottemperare all’articolo 5 dello Statuto del Comune di Roma (che lo obbliga nelle nomine della giunta a rappresentare equamente uomini e donne), introducendo una sola donna in giunta, faranno  nuovamente ricorso al Tar.

La strategia delle approssimazioni successive condannerebbe la Giunta di Roma Capitale ad una situazione di instabilità, dopo il terzo rimpasto, dannosa per la città.

Soltanto una presa di responsabilità del Sindaco che abbandoni l’ottica spartitoria e antimeritocratica imposta dai partiti e rispetti il criterio della rappresentanza di genere per un rinnovo radicale della Giunta potrebbe farlo uscire da queste sabbie mobili.

Donne competenti non mancano, i nomi da indicare potrebbero essere centinaia, basti pensare che l’Associazione Bellisario ha raccolto ben mille curriculum per le nomine di donne nei CDA.

Da parte nostra lanciamo intanto tre nomi:

Liana Attorre, manager nel settore finanziario, Silvana Campisi, biologa e Giovanna Marchese Bellaroto, presidente di Assocommercio Romanord

Si tratta di donne competenti, impegnate anche nel sociale, i cui meriti e competenze potrebbero essere una preziosa nuova linfa per Roma.

Lo Statuto della città non è un pezzo di carta, risponde ai principi della nostra  Costituzione e va rispettato.

Invitiamo il Sindaco e i gruppi politici che lo sostengono a rileggere gli articoli 4 e 5 che trascriviamo:

Statuto Comune di Roma

Capo I – Principi Generali

Articolo 4 – Azioni Positive per la Realizzazione della Parità tra i Sessi

1. Il Comune garantisce e promuove le pari opportunità per le donne, rimuovendo gli ostacoli che, di fatto,

impediscono la piena realizzazione e l’attiva partecipazione culturale, sociale, lavorativa e politica delle

donne nell’Amministrazione e nella città.

2. Per il perseguimento degli obiettivi indicati nel precedente comma – anche sulla base dei principi di legge – il Comune adotta piani di azioni positive volte, tra l’altro, a:

a) operare la ricognizione degli ostacoli all’accesso ed alla carriera delle donne nel mondo del

lavoro;

b) promuovere, con adeguati mezzi di sollecitazione, l’accesso delle donne nei settori con

insufficiente rappresentanza femminile e riequilibrare la presenza delle donne nei centri decisionali e nei settori tecnologicamente avanzati;

c) definire procedure di selezione del personale idonee a stabilire le attitudini potenziali,

diffondere la legislazione in materia di pari opportunità, indicare requisiti che non comportino,

anche implicitamente, alcuna discriminazione relativa allo stato civile;

d) assicurare condizioni che consentano l’effettiva partecipazione delle donne ai corsi di formazione e di aggiornamento professionali;

e) adottare un codice di comportamento che assicuri un clima di pieno e sostanziale rispetto

reciproco tra uomini e donne, con particolare attenzione all’eliminazione delle situazioni di

molestie sessuali;

f) prevedere misure di sostegno intese a rendere tra loro compatibili le responsabilità familiari e

professionali, anche attraverso nuove forme di organizzazione del lavoro e dei servizi sociali.

Articolo 5 – Principio della Pari Opportunità in Tema di Nomine

1. Nei casi in cui il Sindaco ed il Consiglio Comunale debbano nominare o designare, ciascuno secondo le proprie competenze, rappresentanti in enti, istituzioni, ovvero in altri organismi gestori di servizi pubblici, fra i nominati è garantita la equilibrata presenza di uomini e di donne. L’equilibrio, in ogni caso, è assicurato tra i rappresentanti complessivamente nominati e designati nel corso del mandato. Il Sindaco ed il Consiglio sono tenuti a motivare le scelte operate e le conseguenti esclusioni, con specifico riferimento al principio di pari opportunità, e a darne adeguata diffusione.

2. Con il regolamento di cui all’articolo 16, comma 7, sono stabilite le modalità per una adeguata

pubblicità preventiva dell’incarico da ricoprire al fine di garantire un effettivo controllo

partecipativo degli appartenenti alla comunità cittadina e consentire la presentazione di

candidature da parte di qualunque soggetto. La Commissione delle Elette, di cui all’articolo 23,

promuove la presentazione di candidature femminili.

3. Nel nominare i componenti della Giunta Comunale, i responsabili degli uffici e dei servizi

nonché nell’attribuire e definire gli incarichi dirigenziali e quelli di collaborazione esterna, il

Sindaco assicura una presenza equilibrata di uomini e di donne, motivando le scelte operate con

specifico riferimento al principio di pari opportunità.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2011/07/15/visualizza_new.html_785920622.html

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