Il Paese delle donne online, dal sito laciudaddelasdiosas.blogspot.com segnala questo articolo
Islanda, Svezia, Canada, Danimarca e Finlandia sono in testa. Secondo il rapporto i venti migliori paesi per le donne hanno un Governo eletto democraticamente, e un PIL di oltre 200.000 milioni di dollari, mentre i paesi che stanno in coda sono i più poveri, molti dei quali distrutti dalla guerra.
Sebbene non esista un fattore determinante per questo tipo di classificazione,sono stati presi in considerazione aspetti chiave l’accesso alla la salute, all’istruzione, la partecipazione alla forza lavoro e il potere politico. Come risultato,le nazioni dell’Occidente trattano meglio le donne, perché la discriminazione di genere è contro la legge e perché l’uguaglianza dei diritti è garantita dalle loro costituzioni.
Ma cos’è che pone l’Islanda, la Svezia, il Canada, la Danimarca e la Filandia in cima alla classifica?
Secondo lo studio, l’Islanda è in testa alla classifica dei migliori paesi per le donne, perché possiede un’agenzia di controllo dei diritti delle stesse.
In più, lo scorso anno, il Governo ha proibito che le aziende lucrassero sulle nudità femminili. Così alcune aziende sono state chiuse e messa in crisi l’industria dello sfruttamento sessuale.
La Svezia si trova in seconda posizione per le sue politiche a tutela della maternità e paternità.
Ciascun genitore riceve 16 mesi di congedo retribuito dopo la nascita del/della loro bambino/na.
Questo ha creato una maggiore responsabilità negli uomini ed ha aumentato il tasso di fertilità delle donne.
In una classifica di 100 punti, la Svezia ha ottenuto un punteggio complessivo di 99,2, 90,8 per il sistema giudiziario; 95 punti per la salute e l’istruzione delle donne.In più il management delle società del paese deve avere per legge una quota del 40% di donne.
Il Canada è l’unico paese non europeo tra i migliori paesi per le donne.
Le donne canadesi stanno occupando con forza crescente posti manageriali e professionali. Il 49% di tutti i professionisti d’impresa e del settore finanziario; il 47% di tutti i medici e dentisti sono donne.
Tuttavia, lavorano 90 minuti in più al giorno e vengono remunerate di meno rispetto agli uomini e la politica delle quote è ancora molto bassa. In un punteggio di 100 punti,il Canada ha ottenuto 92 in istruzione e salute femminile.
Il canda ha anche un Comitato per la parità della donna e l’Agenzia Federale canadese, incaricata di difendere i loro diritti è riuscita in pochi anni a ridurre il tasso di povertà tra le donne anziane.
Il World Economic Forum colloca la Danimarca al quarto posto per l’alto tasso di partecipazione politica delle donne. Con il 42% della rappresentanza politica in mano alle donne è il paese con più parlamentari.
Con l’ultima riforma parlamentare del 1953 entrò in vigore la successione al trono via femminile.
La prova di questa elevata partecipazione politica è che alle ultime elezioni del 19 settembre,la socialdemocratica Thorning Schmidt è diventata la prima donna nella storia del paese ad ottenere l’incarico di prima ministra.
La Danimarca ha ottenuto un punteggio di 95,3 su 100.
Nel 1906, la Finlandia è diventata la prima nazione del mondo a concedere alle donne il diritto di voto e di concorrere alle cariche politiche. Tra i cinque migliori paesi per le donne, la Finlandia è il paese che possiede la maggiore quota di rappresentanza politica femminile: il 62%.
In Finlandia il ruolo delle organizzazioni femministe all’interno dei partiti politici, così come la cooperazione femminile tra i partiti è stata determinante nl processo di miglioramento della situazione politica delle donne. Anche se è uno dei paesi con il maggior tasso di divorzio, il Governo sta perseguendo una politica di tutela delle madri che hanno la custodia dei figli/figlie.
I peggiori paesi
Le donne hanno sviluppato un enpowerment sempre più crescente in tutto il mondo, negli ultimi secoli. E, oggi, occupano incarichi di alto mandato, dirigono grandi imprese, partecipano attivamente alla politica e sono un elemento chiave dell’economia. Tuttavia vi sono alcune zone dove l’uguaglianza appare qualcosa di molto distante.
Nel Ciad i diritti sono praticamente sconosciuti per le donne, che restano assoggettate alla volontà dei loro mariti e i ricorsi legali contro gli abusi sono pressoché nulli e dove si combinano matrimoni con bambine di undici anni.
In Afghanistan, più dell’85% delle donne partoriscono senza assistenza medica : l’indice di mortalità materna è il più alto del mondo.
La violenza domestica nello Yemen non è illegale, lo stupro coniugale non è riconosciuto come reato e solo poche donne scelgono i mariti, ma sono tenute a farlo in tenera età.
I livelli di violenza domestica nel Congo sono i più alti del mondo.
In Mali, secondo l’ultimo sondaggio demografico e salute condotto nel 2005, il 91,6% delle donne ha subito una qualche forma di mutilazione genitale.
In India, la maggior parte delle donne che sono incinte di una bambina preferiscono commettere infanticidio piuttosto che tenerla. In Arabia Saudita, le donne non possono guidare ed eserciteranno tra quattro anni, il diritto di voto per la prima volta nella storia.
Articolo pubblicato sul sito laciudaddelasdiosas.blogspot.com
(traduzione di Anita Lia Di Peri Silviano)
23|10|11
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