Siglato formalmente la scorsa estate, l’Accordo collega numerose associazioni, attive sul tema, tra le quali la “Rete per la parità uomo donna secondo la costituzione italiana” che si sono date un programma di lavoro comune.
Aspettare stanca, che dal 2006 è impegnata per una maggiore e qualificata presenza delle donne in politica, è tra le fondatrici della rete per la parità, associazione di associazioni e Università, nella quale è capofila per le questioni che riguardano la democrazia paritaria.
La delegazione dell’Accordo di Azione Comune per la Democrazia Paritaria in Italia, composta da Nella Condorelli, Daniela Carlà, Irene Giacobbe, Cristina Molinari, Rosanna Oliva, e Marisa Rodano, ha potuto ampiamente esprimere le proprie ragioni sul diritto all’informazione paritaria plurale da parte del servizio pubblico radiotelevisivo davanti all’Ufficio di Presidenza della Commissione.
L’audizione ha toccato il tema della sottorappresentazione delle donne in politica, con un’attenzione specifica alle questioni inerenti gli appuntamenti elettorali.
E’ necessario un “nuovo corso” nell’azienda, che ponga attenzione al linguaggio, applichi nella programmazione il punto di vista di genere, eviti la frequente esclusione delle donne in politica dai sondaggi, nel rispetto di quanto ora previsto nel contratto di servizio pubblico, grazie alla battaglia condotta unitariamente delle donne, ma che al momento non ha ancora dato frutti evidenti.
Il presidente senatore Sergio Zavoli ha preannunciato la volontà di un sostegno concreto alle richieste “per la giustezza delle osservazioni, e per la rilevanza anche sul piano etico e morale”, sottolineati anche negli interventi del senatore Fabrizio Morri (PD) e del deputato Giorgio Lainati (PDL).
La Commissione Parlamentare di Vigilanza RAI farà la sua parte, sollecitando il coinvolgimento del Parlamento, riferimento istituzionale del servizio pubblico radiotelevisivo, quella RAI dei cittadini e delle cittadine da troppo tempo distratta e sorda alla domanda di parità che viene dalla società civile.
Un progetto specifico, che accolga le giuste ed indifferibili richieste del movimento delle donne, per giungere finalmente ad una paritaria espressione del punto di vista maschile e femminile nei programmi di divulgazione e approfondimento politici destinati ad informare e stimolare la partecipazione di cittadini e cittadine alla vita democratica dello Stato.
Rispetto alla questione informazione, nel corso dell’audizione è stata rimarcata l’importanza del collegamento diretto e sinergico con gli organismi di parità che operano all’interno della RAI.
Assume, infine, un impatto specifico la proposta di “osservatorio” a suo tempo avanzata tra gli emendamenti di genere al contratto di servizio per conoscere e valutare lo stato di avanzamento o meno della sua applicazione da parte dell’azienda. Che fine ha fatto? E’ una delle domande più immediate e fattibili da porre ai vertici RAI, hanno chiesto le audite alla Commissione di Vigilanza, accanto ad un intervento diretto presso i vertici aziendali per sollecitarli al rispetto della parità tra donne e uomini nei programmi politici.
Roma, 28 gennaio 2012
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