Un Ponte contro la violenza, presente anche su facebook ed alla Casa Internazionale delle Donne, ha promosso ogni lunedì un flashmob sul Ponte Mazzini ed il prossimo lunedì, il 2 luglio alle ore 18.30 lancia una sfida agli uomini: venite e manifestate insieme a noi.
E’ un gesto importante: non potremo davvero combattere la violenza di genere se non riusciremo a coinvolgere gli uomini che ne sono purtroppo gli attori principali, a modificare le relazioni tra i sessi, ad accrescere il livello di consapevolezza, a spingere un numero sempre crescente di uomini a gridare insieme a noi “basta”
Come vedete dal volantino allegato per lunedì servono 73 uomini, pari al numero dei femminicidi compiuti in Italia dal 1 gennaio, ognuno dei quali “rappresenti” una donna uccisa, portando un cartello con il suo nome…noi donne li accompagneremo.
Partecipiamo e, soprattutto coinvolgiamo UOMINI! Potete segnalare le presenze a snoq.roma@gmail.com o a tina_heger@yahoo.de oppure semplicemente incontrarci lunedì sul Ponte
2 LUGLIO 2012 ORE 18.30
ROMA, PONTE MAZZINI (LATO REGINA COELI)
L’unica rivoluzione possibile è paritaria
I dati del femminicidio e della violenza maschile sulle donne.
In Italia una donna su tre ha subito violenze. Il 76% delle violenze nel nostro Paese avviene tra le mura domestiche ad opera di ex partner, mariti, compagni o persone conosciute ed è, stando all’Onu, la causa del 70% dei femminicidi.
In Italia, nel 2011 sono morte 127 donne, il 6,7% in più rispetto al 2010. Di questi omicidi, 7 su 10 sono avvenuti dopo maltrattamenti o forme di violenza fisica o psicologica.
E per il 2012 i dati non sono confortanti: 77 vittime di violenza fino a giugno e più di 90 le donne gravemente ferite.
La violenza domestica registra un tasso del 78,21% e colpisce donne in tutto il Paese. Il 34,5% delle donne ha segnalato di essere vittima di incidenti violenti eppure solo il 18,2% delle vittime considera la violenza domestica un crimine mentre per il 36% è un “evento normale”. Solo il 26,5% delle donne considera lo stupro o il tentato stupro un crimine.
Il resto delle donne non denuncia. Subisce in silenzio. “Pensa” che questa sia la vita. Finché resta in vita.
Questi dati ci collocano tra i paesi più violenti del mondo e al top in Europa. Ma i mass media parlano di follie e di raptus, di amore estremo, di passione, di gelosia. Il legislatore applica le legge in modo inadeguato. I persecutori sono dipinti come vittime.
LA VIOLENZA È SOLO VIOLENZA.
E se i tagli alla scuola non facilitano l’impiego di risorse per creare programmi educativi alternativi al sessismo dominante, il non sostegno economico ai centri di accoglienza e alle strutture di volontari impedisce di apportare aiuti concreti alle vittime.
DI PREVENIRE LA VIOLENZA. DI CURARNE GLI EFFETTI.
È davvero difficile immaginare una donna capace di uscire dal silenzio denunciando maltrattamenti e persecuzioni prima che tutto sfoci in un femminicidio.
PERCHÉ QUESTO STATO, QUESTE LEGGI, QUESTA POLIZIA CI LASCIANO SOLE.
Noi donne per 4 mesi ogni lunedì ci siamo date appuntamento sul ponte Mazzini per dare voce al tragico silenzio del femminicidio. Abbiamo sfilato con i cartelli e i nomi delle vittime, in silenzio.
PERCHÈ MORIRE PER MANO DI UN UOMO
non è un fatto di cronaca nera ma un male sociale.
Fare della lotta alla violenza una battaglia civile
è un dovere di tutti: uomini e donne.
Per questo OGGI chiediamo a VOI UOMINI di essere su questo Ponte, di farvi testimoni di un atto di solidarietà civile. Di uscire allo scoperto e dire: Basta!
SE VOGLIAMO CAMBIARE QUALCOSA DOBBIAMO FARLO INSIEME.
Rispondi