Per saperne di più sulla Carta europea della parità e dell’uguaglianza delle donne e degli uomini nella vita locale

“Carta Europea per la parità delle donne e degli uomini nella vita locale”
elaborata e promossa dal Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa e dai suoi partners
Documento completo in italiano in
http://www.ccre.org/docs/charte_egalite_it.doc

Cos’è la Carta Europea.

Il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa e la sua Commissione delle elette locali e regionali opera, da molti anni, attivamente per la promozione della parità tra donne e uomini a livello locale e regionale.
Nel 2005, il CCRE ha creato uno strumento destinato a essere utilizzato concretamente dalle autorità locali e regionali europee: “La città per la parità”. Identificando le buone procedure di un certo numero di Città e di Comuni europei, “La città per l’uguaglianza” propone una metodologia per l’attuazione di politiche di parità a livello locale e regionale.
La Carta si basa su questo lavoro.

Eccone i “Principi Generali”:

L’uguaglianza delle donne e degli uomini é un diritto fondamentale per tutte e per tutti ed è un valore determinante per la democrazia: tale diritto deve essere non solo riconosciuto, ma effettivamente esercitato, mentre oggi persistono disparità (per es. salariali e di bassa rappresentanza politica).

Le autorità locali e regionali, più vicine ai cittadini, possono combattere le disparità verso una società veramente equa. Esse possono intraprendere azioni concrete a favore della parità entro le loro competenze e cooperando con altri attori locali, anche in base al principio di sussidiarietà.

L’attuazione e la promozione del diritto alla parità deve essere al centro del concetto dell’autonomia locale. La democrazia locale e regionale deve permettere le scelte più appropriate per la vita quotidiana (casa, sicurezza, trasporti pubblici, lavoro o sanità). Coinvolgere le donne nello sviluppo e nell’attuazione di politiche i e regionali permette di prendere in considerazione la loro esperienza vissuta, il loro modo di fare e la loro creatività.

La parità tra donne e uomini implica la volontà di agire sui tre aspetti complementari:
A. eliminazione delle disparità dirette.
B. l’estirpazione delle disparità indirette
C. l’elaborazione di un ambiente politico, giuridico e sociale favorevole allo sviluppo a vantaggio di una democrazia paritaria;

Considerando che in Europa gli enti locali e regionali hanno e devono avere un ruolo cruciale nell’attuazione del diritto alla parità e che la partecipazione e la rappresentanza equilibrata di genere nelle prese di decisione e nei posti di direzione sono fondamentali per la democrazia, il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa ha redatto questa Carta europea per la parità tra donne e uomini nella vita locale e invita gli enti locali e regionali d’Europa a firmarla e a metterla in pratica.

I punti principali della Carta

Noi, firmatari della Carta per la parità fra donne e uomini nella vita locale, riconosciamo
da quanto segue i principi fondamentali delle nostre azioni:

1. La parità delle donne e degli uomini rappresenta un diritto fondamentale che “deve essere attuato dagli esecutivi locali e regionali in tutti gli ambiti dove questi esercitano le proprie responsabilità, ciò include l’obbligo di eliminare ogni forma di discriminazione, sia diretta che indiretta.”
2. Per assicurare la parità tra donne e uomini, occorre tenere conto delle discriminazioni multiple e degli ostacoli.
3. La partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini alle decisioni è un preliminare della società democratica, e richiede alle autorità locali e regionali di prendere tutte le misure e adottare tutte le strategie appropriate per promuovere una rappresentanza e una partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini in tutti gli ambiti delle decisioni.
4. L’eliminazione degli stereotipi sessuali è indispensabile per l’avvio della parità tra donne e uomini. Le autorità locali e regionali devono eliminare gli stereotipi e gli ostacoli sui quali si basano le disparità di status e della condizione delle donne, e che conducono alla valutazione impari dei ruoli delle donne e degli uomini in campo politico, economico, sociale e culturale.
5. Per far progredire la parità tra donne e uomini, è indispensabile integrare la dimensione di genere in tutte le attività degli enti locali e regionali. La dimensione di genere deve essere presa in considerazione nell’elaborazione delle politiche, dei metodi e degli strumenti che riguardano la vita quotidiana della popolazione locale.
6. Piani d’azione e programmi adeguatamente finanziati come strumenti necessari per far progredire la parità fra donne e uomini: gli esecutivi locali e regionali devono elaborare piani d’azione e programmi con mezzi e risorse, sia finanziari che umani, necessari alla loro messa in pratica.

In termini pratici, l’Ente locale o regionale. aderisce alla Carta con Delibera e si impegna a elaborare e adottare entro due anni un Piano per la parità e poi ad attuarlo. Il Piano conterrà obbiettivi e priorità, sarà prodotto in base ad ampia consultazione, potrà essere corretto in corso d’opera, e indicherà le misure e le risorse (proprie e/o in sussidiarietà) destinate ad hoc. L’Ente nominerà una persona incaricata di assicurare la collaborazione futura relativa alla Carta, da comunicare al Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa.

L’Associazione “Aspettare stanca” qualche anno fa, nel quadro del progetto per promuovere la parità nella rappresentanza politica locale, rivolto ai Comuni di Bracciano, Formello e Torrita Tiberina e a tre Municipi romani, si è ispirata ai principi indicati dalla Carta. Ora rivolge l’invito alle candidate e ai candidati a Presidenti delle Regioni Lazio, Lombardia e Molise a sottoscrivere l’impegno, se elett@ a porre in atto la procedura per aderire alla Carta ed è disponibile ad affiancare le Amministrazioni che adotteranno la Carta per la durata del proprio impegno.

Più in dettaglio, il nostro progetto, oltre a chiedere alle candidate e candidati sindaco, l’impegno ad aderire alla Carta, ha sollecitato la partecipazione politica delle donne come candidate di ogni lista e il loro inserimento in ruoli di responsabilità nelle Giunte. Ha previsto il sostegno all’esercizio del loro impegno politico-amministrativo una volta elette e insediate, in particolare attraverso Tavoli Territoriali a carattere partecipativo-progettuale; all’uso da parte delle candidate e delle elette di strumenti telematici a supporto della loro attività di contatto e confronto con la cittadinanza; alla sperimentazione di buone pratiche atte ad essere riproposte in analoghi contesti.

Sintesi a cura di Serena Dinelli, vicepresidente di Aspettare stanca

Roma. 31 gennaio 2013

3 risposte a “Per saperne di più sulla Carta europea della parità e dell’uguaglianza delle donne e degli uomini nella vita locale”

  1. […] N.B. Quest’uso dell’articolo determinativo davanti ai nomi propri femminili è un errore non solo per quanto riguarda il linguaggio di genere naturale, ma anche per quello di genere grammaticale: infatti la grammatica della lingua italiana vieta come localismo linguistico, cioè come pratica comune locale della lingua parlata, l’uso dell’articolo determinativo davanti ai nomi propri di persona in generale, sia maschili sia femminili; (c) Usate per quanto possibile il femminile per nomi di professioni e ruoli, laddove previsto dalla lingua: per es. ‘la professoressa’, ‘la scienziata’, ‘la dottoressa’, ecc.” Commento di Aspettare stanca : A volte basta usare entrambi gli articoli separati da / e sostituire la finale del sostantivo con un asterisco o la chiocciola. Esempio le/i bambin* . (solo due caratteri in più) Oltre alle disposizioni dell’Unione Europea, gli esempi virtuosi come quello dell’italiano nei mass media svizzeri, gli approfondimenti delle linguiste che seguono il tema anche su FACEBOOK e le precisazioni dell’Accademia della Crusca, ricordiamo che la Carta europea della parità e dell’uguaglianza delle donne e degli uomini nella vita locale si occupa anche del linguaggio. Vedi Per saperne di più sulla Carta europea della parità e dell’uguaglianza delle donne e degli u… […]

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