Il Consiglio Direttivo del CNDI, riunitosi a Milano il 21 aprile 2013
esprime il proprio rammarico e la preoccupazione per la situazione di impasse politico che, dopo l’esito sconcertante delle elezioni del 24-25 febbraio, ha bloccato dapprima la formazione di un nuovo governo e successivamente l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica nella contrapposizione di interessi corporativi e di veti incrociati
sottolinea la gravità del clima di pesante antagonismo tra i partiti che si è venuto a creare, lo scontro (spesso sguaiato) tra personalità politiche che suscita irritazione e inquietudine dei cittadini, il ricorso a un linguaggio scorretto e aggressivo che non favorisce il dialogo ma alimenta la contrapposizione
rileva la difficoltà di aprire spazi maggiori per le donne sia per quelle rappresentative del contesto sociale -a partire dall’esclusione dalla “commissione dei 10 saggi” a conferma di una loro invisibilità ormai consolidata- sia per le donne presenti nel contesto politico, con lo scarso appoggio ricevuto dalle possibili candidate alla Presidenza della Repubblica
osserva come, in tale situazione, sia sempre più necessario collegare l’incremento della presenza femminile a una riforma della politica che investa non solo i meccanismi che regolano la rappresentanza politica, in particolare la riforma della legge elettorale, ma incida sulla qualità, sulla correttezza e sulla trasparenza dell’agire politico che è all’origine della crisi del nostro Paese
indica una conferma di questo stato di cose nell’elezione di Laura Boldrini alla Presidenza della Camera dei Deputati: in questo caso, come per la presidenza del Senato, un approccio basato sulla qualità delle persone è prevalso su criteri strettamente politici e ha favorito una nomina equilibrata dal punto di vista dell’appartenenza di genere e tale da proporsi come punto di riferimento per le elettrici e per il complessivo movimento delle donne
E’ necessario che l’agire politico riacquisti la sua dimensione di servizio, rifletta il pluralismo degli orientamenti ideali e valoriali del nostro Paese e sappia mediarli in un progetto politico condiviso senza scadere in una sterile contrapposizione e si affidi a persone che godano della fiducia dell’elettorato. Solo così sarà possibile realizzare una democrazia paritaria che aiuti l’Italia ad uscire dalle strettoie della crisi economica e sociale e rilanci la convivenza civile nell’interesse del Paese e nel rispetto delle persone.
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