GERMANA STEFANINI
Da WIKIPEDIA:
Agli inizi degli anni ottanta, la lotta delle Brigate rosse e delle altre organizzazioni fiancheggiatrici si allargò all’area delle carceri italiane, a causa della presenza in queste di numerosi terroristi detenuti.
A Roma le azioni iniziarono con il ferimento del medico del carcere di Rebibbia Giuseppina Galfo.
Il 28 dicembre 1982 una cellula romana delle Brigate rosse, inizialmente denominatasi Nuclei per il potere del proletario armato, rapì Germana Stefanini, di 57 anni, vigilatrice del reparto femminile, e la sottopose a un processo da parte del “tribunale rivoluzionario” nel suo appartamento al quartiere romano del Prenestino, per estorcerle informazioni sull’organizzazione carceraria. Il suo interrogatorio venne registrato su audiocassette, rinvenute successivamente durante le indagini della polizia.
Il processo si concluse con la condanna a morte della donna, motivata dalla sua «funzione repressiva … a spese dei prigionieri proletari comunisti», ed eseguita con un colpo di pistola alla nuca. Il suo corpo fu rinvenuto quella sera stessa nel bagagliaio di una Fiat 131 parcheggiata in una strada del Tiburtino.
Il suo omicidio fu ripudiato da 180 recluse del carcere, che firmarono un documento di condanna per denunciarne l’aberrazione. Fu inoltre oggetto di più interpellanze parlamentari sulle condizioni della gestione delle carceri e sulla sicurezza del corpo di vigilanza carceraria.[1][2][3]
Per l’omicidio, l’11 aprile 1987 la corte d’assise d’appello di Roma condannò all’ergastolo Francesco Donati, Carlo Garavaglia e Barbara Fabrizi[4]. Francesco Donati, facente parte della terza generazione delle Brigate Rosse, sarà coinvolto successivamente anche nelle indagini sull’omicidio D’Antona[5] avvenuto 16 anni dopo ad opera delle Nuove Brigate Rosse.
Il 7 novembre 2007, durante la festa della polizia penitenziaria le è stata attribuita la medaglia d’oro al valor civile[6] alla memoria.
In data 4 luglio 2012, con deliberazione di Giunta Comunale n. 189 Roma Capitale ha attribuito il nome della strada di Fondovalle, una importante e recente strada a Roma Nord che unisce Via Due Ponti a Via di Grottarossa, a Germana Stefanini, con la formula: ‘Via Germana Stefanini: Vigilatrice penitenziaria, Medaglia d’Oro al Valore Civile (1926-1983)’
Rispondi