Il Parlamento elegga due donne alla Corte Costituzionale
La nomina da parte del Presidente Napolitano di un uomo e una donna a giudici della Corte Costituzionale ha finalmente messo fine, grazie alla presenza di Marta Cartabia e Daria De Pretris, alla regola non scritta: non più di una donna alla Corte Costituzionale.
Anche per l’elezione dei due giudici da parte del Parlamento si profila, nell’ambito della soluzione “tecnica”, l’ipotesi di eleggere due donne.
Si rincorrono in queste ore le notizie :
– Renzi cerca ora “nomi di tecnici puri e di alto profilo. Meglio ancora se fossero due donne”
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10/22/consulta-renzi-apre-a-m5s-ok-a-loro-nome-per-csm-via-violante-ora-tecnici/1164167/
– Gli fa eco l’ex Cavaliere nella conferenza stampa dove con Mara Carfagna ha presentato il Dipartimento di Forza Italia sui diritti civili: “Non mi sono mai occupato della Corte, che tanto sta 11 a 4, cioè è un organo di sinistra. Però l’idea della donna mi è piaciuta così tanto che ho dato mandato ai coordinatori regionali di fare proposte. Da una rosa di 12 nomi ne sono rimaste tre che stasera consegnerò ai capigruppo perché poi siano valutate dai nostri parlamentari”
Mentre il M5s, che all’inizio lanciò la candidatura di Silvia Niccolai, ordinario di diritto costituzionale a Cagliari, ed ha votato anche Lorenza Carlassare, professore emerito di diritto costituzionale, ribadisce la sua posizione: “…..se verranno fatti nomi degni, noi li voteremo: siamo abituati a mantenere quanto diciamo. Da mesi chiediamo nomi di alto profilo, super partes, slegati dai giochi della politica, per ricoprire ruoli importanti al Csm e alla Consulta…..”.
Si è arrivati a questa svolta per l’inaccettabile stallo che ha visto la mancata elezione dei due componenti della Corte costituzionale ripetersi per ben venti volte perché gli accordi basati su vecchie strategie bipartisan non hanno retto alla prova del voto segreto .
Sono tante le donne competenti e con le caratteristiche necessarie e i motivi per cui negli accordi tra i partiti le loro candidature non sono forti sono ben noti, primo fra tutti che nella scelta non incide il criterio del merito.
Puntare sulle donne è un forte segnale di rinnovamento, e non è certamente casuale che in tal modo si vada anche incontro alla forte richiesta avanzata da tempo di avere più donne alla Corte costituzionale.
Ci piace ricordare che per prima fu proprio Aspettare stanca, con la lettera del 12 giugno indirizzata ai presidenti delle due Camere,Aspettare stanca lettera del 12 giugno ad avanzare tale richiesta, cui ha fatto seguito poco dopo la lettera dell’Accordo di Azione Comune per la Democrazia Paritaria Lettera 19 giugno Due Donne alla Corte e a settembre la Petizione per l’elezione di due giuriste alla Corte costituzionale lanciata dalla Rete Lenford che ha raccolto in poche ore più di 5000 firme. La petizione, con l’elenco di tutte le firme e di tutti i commenti raccolti, è stata consegnata alla presidente della Camera, al presidente del Senato e al presidente della Repubblica.
http://www.repubblica.it/politica/2014/10/13/foto/consulta_due_donne_alla_corte_petizione_per_la_parit_di_genere-98032826/1/#1
La nostra speranza di vedere elette donne si rafforza alla luce degli ultimi avvenimenti e proseguiremo nel monitorare la situazione.
Rispondi