Sabato 13 dicembre i lavori in Prima Commissione Camera hanno subito una brusca accelerazione finale, che ha comportato che il provvedimento, come a suo tempo programmato, è all’ordine del giorno della seduta dell’Assemblea convocata per la mattina di martedì 16. Ora sembra possibile, se non probabile, che entro quest’anno, o al massimo entro gennaio 2015, la riforma costituzionale risulti approvata in prima lettura da entrambe le Camere.
Un’altra conseguenza dell’accelerazione dei lavori in Commissione è stata, purtroppo, nella seduta di venerdì 12, il ritiro degli identici emendamenti presentati da Roberta AGOSTINI (PD) – emendamento 34.8, e da Stefano Quaranta (SEL) – emendamento 34.7, riguardanti l’obiettivo, affidato alla legge ordinaria, di “promuovere l’equilibrio tra donne e uomini nella rappresentanza”, in sostituzione della “parità di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive”. Emendamenti riforma costituzionale
Celeste COSTANTINO (SEL), cofirmataria dell’emendamento Quaranta, nel ritirare l’emendamento e preannunciarne la ripresentazione in Aula, ha auspicato che sulla tematica posta dalle suddette proposte modificative si svolga in Assemblea un’ampia discussione, al fine di inserire nella Carta costituzionale una norma a suo avviso di grande rilevanza, a garanzia del rispetto della parità di genere anche nell’ambito dei consigli regionali, a fini antidiscriminatori.
Nonostante l’impegno dei firmatari e cofirmatari di vari emendamenti che rafforzano i principi dell’equilibrio della presenza di donne e uomini nelle assemblee elettive nazionali e regionali, che speriamo si manifesti anche in Aula, bando all’ottimismo: sembra destinata a ripetersi la vicenda degli emendamenti “di genere”, che le deputate di vari gruppi hanno tentato inutilmente di inserire nell’ITALICUM, ora all’esame del Senato.
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