Sull’intreccio tra le riforme e l’elezione del Presidente della Repubblica
Vi invitiamo a leggere:
su Il Sole 24 Ore
Renzi dà la linea: Italicum, poi il Colle Emilia Patta18 dicembre 2014
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-12-18/renzi-da-linea-italicum-poi-colle-063846.shtml?uuid=ABVRNVSC
Renzi: sul Colle non ci saranno problemi Emilia Patta19 dicembre 2014
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-12-19/renzi-colle-non-ci-saranno-problemi-063808.shtml?uuid=AB5VZ4SC
Sui contenuti della riforma elettorale della Camera
Notevoli, davvero, i dettagli descritti da Bei e De Marchis su Repubblica
http://giacomosalerno.com/2014/12/18/nuovo-patto-renzi-berlusconi-subito-lok-allitalicum-ma-vale-da-settembre-2016-bei-e-de-marchis/
Nuovo patto Renzi-Berlusconi: subito l’ok all’Italicum ma vale da settembre 2016
di FRANCESCO BEI e GOFFREDO DE MARCHIS Dal Patto del Bavero è così uscita l’ultima versione (e la tempistica) del futuro impianto elettorale di questo Paese.
Tensione Pd-Forza Italia poi il Cavaliere: sì alle riforme. La prospettiva del voto anticipato così slitta al 2017
“In breve: Renzi voleva blindare il sistema di elezione del prossimo Parlamento prima della corsa al Quirinale, per migliorare il proprio rapporto di forza verso i berlusconiani sulla scelta del nuovo Presidente della Repubblica; i berlusconiani al contrario, volevano tenere in mano il ricatto sul Presidente (cioè avere la sicurezza che non fosse eletto uno che non gradiscono) prima di dare il via libera all’Italicum. In più, Renzi voleva far entrare in vigore l’Italicum in fretta e furia, così da tenere tutti sotto scacco con la minaccia di elezioni anticipate, alle quali pensa di incassare il super premio di maggioranza (con o senza ballottaggio), che non avrebbe invece se si votasse con il Consultellum, che attualmente è legge ed è proporzionale; al contrario, Berlusconi non voleva far entrare subito in vigore l’Italicum temendo elezioni anticipate con il medesimo, che ne diminuirebbero la forza e il potere in Parlamento.
Il risultato deciso ieri è che l’Italicum nuova versione verrà votato prima delle elezioni del nuovo Capo dello Stato, ma entrerà in vigore dopo, cioè il 1° settembre 2016.”
http://www.repubblica.it/politica/2014/12/18/news/nuovo_patto_renzi-berlusconi_subito_l_ok_all_italicum_ma_vale_da_settembre_2016-103174779/?ref=HREC1-3
Sull’elezione del Presidente della Repubblica
“…un gran risiko di convenienze personali e partitiche, roba che gli accordi di corridoio di D’Alema in confronto sembrano giochetti innocenti di bambini.
Insomma, qui l’unica cosa evidente è l’opacità. E il ristrettissimo gruppo di decisori: Renzi con Lotti, Berlusconi con Verdini. Tutti gli altri al massimo schiacceranno un bottone in Parlamento.
Non male, per quella “politica 2.0″ che doveva essere trasparente, limpida, partecipata, intessuta di contatti con i rappresentati perché questi fossero coinvolti, perché cadesse il muro tra dentro e fuori il Palazzo.
Si è arrivati al contrario esatto di quel modello.
Al Patto del Bavero, con i suoi cento capolista bloccati – élite dell’élite, casta della casta – decisi di nascosto e con il favore delle tenebre!”
Così conclude il suo post Alessandro Gilioli, giornalista de L’Espresso.
http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/12/18/il-patto-del-bavero/
E anche:
IL QUIRINALE NEL PATTO DEL NAZARENO (Furio Colombo)
Renzi punta all’elezione del nuovo Capo dello Stato fin dalla prima votazione,(con la maggioranza dei due terzi). Se così non sarà, il PD avrà un nome di riserva, una personalità molto più schierata politicamente, che sarà tenuto segreto fino alla quarta votazione, dalla quale per eleggere il nuovo Capo dello Stato basterà la maggioranza assoluta del Parlamento.
19 dicembre 2014 Il Quirinale nel Patto del Nazareno, di Furio Colombo
(http://giacomosalerno.com/2014/12/19/il-quirinale-nel-patto-del-nazareno-furio-colombo/)
Ci fermiamo qui, per amor di patria e per non interferire troppo con la serenità che vorremmo caratterizzasse le nostre prossime Festività.
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