Onestà lenta o corruzione veloce?
Sembra questa l’alternativa secca che sta spingendo verso lo stravolgimento del Codice degli Appalti. In ballo c’è il ritorno al famigerato “general contractor” della legge obiettivo, che si faceva il progetto e se lo controllava, nel nome dell’agilità e della sburocratizzazione. Ma i risultati sono stati opposti: ruberie e ritardi a go-go.
Inoltre, non si può ritornare al saccheggio del massimo ribasso, con il quale le aziende prima promettevano sconti inauditi, poi massacravano di “revisioni prezzi” il committente. Il Codice degli Appalti può essere senz’altro migliorato, ma non smantellato. Dobbiamo uscire dalla malsana abitudine che la complessità di controlli necessari sia il pretesto per l’abolizione della norma che li prevede. Dobbiamo convincerci che l’onestà veloce è possibile e conveniente. Perché non è vero – come vogliono convincerci troppi ladri interessati – che con la corruzione ci si deve convivere.
Massimo Marnetto
PS di Aspettare stanca: Uci,ucci, sento odor di berluscucci
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