Ce lo stiamo chiedendo a Roma, in vista del referendum sull’Atac (Azienda dei trasporti pubblici del Comune) per scegliere se continuare a dare il servizio del trasporto pubblico direttamente alla controllata (in house) oppure metterlo a gara dopo aver fissato i livelli di prestazioni, lasciando al Comune il controllo di adempimento.
La risposta non è semplice e dico subito che ancora non ho deciso. Incide infatti il pessimo servizio erogato fino ad oggi, con un lassismo organizzativo – complici politici, dirigenti e sindacalisti incapaci (e spesso collusi) – che ha sottratto funzionalità e risorse a questa azienda, senza che il Comune controllasse e intervenisse. Ne consegue che il Comune di Roma si è rivelato fino ad oggi sia un pessimo gestore (ruolo della scelta in house), sia un disastroso controllore (ruolo dell’affidamento a gara).
Quindi, non è la formula dell’affidamento che potrà migliorare le cose, ma una classe politica più vigile, magari perché incalzata da una cittadinanza più informata ed esigente. Insomma il referendum – a prescindere dal suo risultato – mi sembra una riflessione collaterale, non una soluzione strutturale.
Massimo Marnetto
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